La sicurezza elettrica nel testo unico
Antonio Oddo – Avvocato e Professore a contratto presso l’Università di Pavia
Maria Sole Lora – Avvocato
Claudio Gabriele – Avvocato
Premessa: perché il ‘‘botta e risposta’’?
La legislazione per la sicurezza di materiali, macchine, apparecchiature ed impianti elettrici costituisce un unicum nel panorama normativo e tecnico per due primati che la caratterizzano in senso sia positivo che negativo.
Sotto il primo aspetto, si tratta di un settore in cui la legislazione speciale si e` storicamente caratterizzata fin dagli anni ’60 all’insegna del principio-guida della «regola d’arte» e del richiamo di norme tecniche già collegate a una cultura scientifico tecnico di tipo internazionale.
Da qui, pertanto, una peculiarità normativa caratterizzata da un respiro ultra nazionale, in linea con le tendenze emergenti dell’industria e del commercio verso mercati proiettati molto al di là dei confini nazionali.
Sempre sotto l’aspetto positivo che la contraddistingue, inoltre, la legislazione speciale per il settore elettrico é stata la prima a ricevere una disciplina europea e comunitaria grazie alla prima «direttiva comunitaria di prodotto» che abbia riguardato le regole di produzione e commercializzazione, che sia stata incentrata sulla «regola d’arte» e che abbia attribuito un ruolo privilegiato alle norme armonizzate europee.
Il riferimento d’obbligo e` alla direttiva c.d. ‘‘Bassa Tensione’’, considerata dalla stessa Commissione europea come positiva sperimentazione
di un nuovo modello legislativo per la disciplina anche tecnica dei «materiali», e dei «prodotti». Disciplina, questa, che ha fruito in modo determinante. del supporto interpretativo delle sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione europea, il cui ruolo catalizzatore ha favorito l’affermazione dei principi e delle norme comunitarie per la circolazione di materiali, macchinari ed apparecchiature elettriche ed elettroniche nel Mercato unico europeo, con prevalenza sulle leggi e sulle norme tecniche nazionali che governavano lo stesso
settore fin dal 1955. Per quanto riguarda il secondo aspetto, di tipo negativo, invece, la pur avanzatissima legislazione in campo elettrico-
elettronico soffre ancora – nonostante il suo storico e obiettivo primato – di gravi ritardi culturali che riguardano una persistente ignoranza (che puo` essere determinata da buona o mala fede, ma il risultato non cambia) in merito al rapporto tra regola d’arte e «norme tecniche», da una parte, e, dall’altra parte, tra norme nazionali e norme comunitarie. Ignoranza e confusione, queste, presenti a vari livelli, anche istituzionali, così da impedire, in definitiva, non soltanto un’adeguata consapevolezza della cultura di settore ma anche la formazione
di un vero ‘‘Testo Unico’’ che sia capace di offrire agli addetti ai lavori una visione sistematica, corretta e completa del panorama normativo che attualmente governa la sicurezza dei materiali, delle apparecchiature e degli impianti elettrici ed elettronici a livello nazionale e comunitario.